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Blog inerente le vertigini

Argomenti discussi dal dott. Alfonso Scarpa specialista in otorinolaringoiatria

Approfondimenti: un test utile nella diagnosi



Il più semplice indicatore clinico di una funzione deficitaria dei canali semicircolari è l’Head Impulse test (altrimenti definito come Head Thrust test, oppure Halmagyi-Curthoys test o anche Halmagyi test). Ma la valutazione della risposta di questo semplice test clinico è affidata alla soggettività dell’operatore che lo esegue, il quale deve riuscire a riconoscere una piccola saccade di rifissazione che segue un brusco movimento del capo in un piano dello spazio, di solito quello orizzontale.

Come si effettua
Il medico esaminatore siede di fronte al paziente e tiene fermo tra le mani il capo del paziente (Figura 1). Il paziente guarda in avanti sul viso dell’operatore; gli viene chiesto di tenere sempre gli occhi fissi su un bersaglio, definito fisso al suolo, “earth-fixed target”, costituito dal naso dell’esaminatore (Halmagyi et al, 1988). A questo punto il medico, o l’operatore in genere, deve iniziare il test. Egli deve ruotare la testa del paziente bruscamente ed in modo imprevedibile (questo passaggio del test è molto importante!) verso destra o verso sinistra. Non è necessario che la rotazione del capo sia molto ampia (ed anche questo è estremamente importante!): al massimo 10-20 gradi (Figura 2) (Aw et al, 2001).

Se il riflesso vestibolo-oculomotore (VOR) dell’esaminando è normofunzionante, il soggetto sottoposto ad esame sarà in grado di compensare il movimento accelerativo/impulsivo del capo imposto dall’operatore e convergere con lo sguardo sul naso-bersaglio dell’operatore (vedi fig. 1). Invece, se il VOR è inadeguato perché il paziente è stato affetto da un evento patologico, gli occhi durante il movimento di rotazione perderanno il bersaglio, in quanto non ruoteranno/convergeranno ad una velocità esattamente contraria per compensare la rotazione del capo (Halmagyi et al, 1988; Schmid-Priscoveanu et al, 2001). Così un VOR inadeguato o patologico sta a significare che gli “occhi vanno con la testa”, andando “fuori bersaglio” a causa della rotazione del capo. Risulterà perciò evidente che alla fine della rotazione impulsiva il paziente dovrà fare più o
meno volontariamente una saccade di correzione per raggiungere nuovamente con lo sguardo il naso dell’esaminatore (Halmagyi et al, 1988; Aw et al, 2001; Schmid-Priscoveanu et al, 2001). Per quest’ultimo, che guarda gli occhi del paziente, questo movimento saccadico è molto chiaro e noi
lo abbiamo definito saccade conclamata (Overt Saccade) (Black RA, et al, 2005; Weber et al, 2008). Questo è il cosiddetto segno-spia di un’insufficiente funzione del canale semicircolare dal lato verso cui la testa è stata ruotata in modo impulsivo. Quindi, un paziente con una perdita vestibolare che abbia interessato per esempio il lato sinistro mette in mostra una overt saccade dopo una rotazione del capo verso sinistra. Invece, in un paziente con una perdita bilaterale della funzione vestibolare (Dandy’s syndrome) le saccadi saranno evidenti per entrambi i sensi di rotazione del capo, in tutti i piani dello spazio ed in tutti i piani dei sei canali semicircolari.